Meno posti di lavoro, ma più qualificati. E’ una selezione al rialzo quella che la crisi sta operando nelle assunzioni che le imprese del settore privato, nonostante tutto, intendono realizzare nel corso del 2013. Nel 2013 le quote di assunzioni non stagionali riservate a laureati e diplomati si attestano, rispettivamente, al 15,9% e al 43,5% del totale delle assunzioni programmate, in aumento rispetto alle corrispondenti quote rilevate dall’indagine 2012. Approfondisci
Nel secondo trimestre 2013 prosegue il calo su base annua degli occupati (-2,5%, pari a -585.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -335.000 unità). Il numero dei disoccupati, pari a 3.075.000, è in ulteriore aumento su base tendenziale (13,7%, pari a +370.000 unità). L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Approfondisci
Nel 2012 la media di rapporti di lavoro attivati per trimestre è di 2 milioni e 560 mila, con un calo del 2% rispetto al 2011. La media trimestrale delle cessazioni è di 2 milioni e 594 mila, 20 mila in più rispetto alla media dell’anno precedente. nel corso dell’anno sono stati attivati 10 milioni e 240 mila rapporti di lavoro. Il contratto a tempo determinato rappresenta la forma più comune di formalizzazione di un rapporto di lavoro con il 64% del totale, il contratto a tempo indeterminato al 17%,
SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) ha realizzato la ricerca “Un Sud che innova e produce. La filiera agroalimentare”. I risultati dello studio hanno evidenziato un Mezzogiorno protagonista, che copre un’ampia porzione degli oltre 267 miliardi di euro di PIL generati dal settore agroalimentare italiano. Un Sud che conta il 45% delle imprese attive del comparto, il 43% degli occupati e che genera 5,7 miliardi di export. Approfondisci
Le difficoltà congiunturali, iniziate nella seconda metà del 2011 in conseguenza delle tensioni sul debito sovrano e delle manovre di consolidamento fiscale, si sono approfondite l’anno passato. Secondo le stime di Prometeia il prodotto interno lordo (PIL) della Lombardia a prezzi costanti è diminuito del 2% nel 2012, portando a oltre 3,5 punti la perdita in termini di PIL dal 2008. La recessione ha colpito in particolar modo l’industria e le costruzioni, mentre il terziario ha recuperato i livelli precedenti
Nel 2012 il PIL dell’area dell’euro è diminuito dello 0,6 per cento. In Italia il calo è stato più intenso (2,4 per cento); per la Campania, le stime di Prometeia indicano una contrazione ancora maggiore ( 2,6 per cento). Giunta al quinto anno di recessione, la regione mostra intense riduzioni nei flussi di produzione e di investimento e una sensibile diffusione delle crisi d’impresa. Tra il 2008 e il 2012 sono uscite dal mercato circa 8.400 imprese all’anno, principalmente per effetto di
L’andamento del mercato del lavoro nel 2012 è stato influenzato dalla persistente flessione dell’attività economica. Al calo relativamente contenuto degli occupati (-0,3% pari a 69 mila unità) è corrisposta una riduzione decisa delle ore di lavoro e un consistente ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (Cig). La riduzione dell’occupazione è stata particolarmente consistente nel settore delle costruzioni (-5%) e meno accentuata nel settore agricolo (-0,2%). Approfondisci Unioncamere. Previsioni delle imprese per il II trimestre in calo rispetto al 2012 Oltre 232mila