Associazione Museo del Vero e del Falso: Lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema

IL VERO E IL FALSO
Scenari e proposte per combattere la contraffazione
Lotta alla contraffazione, Napoli fa sistema

L’Italia paga il prezzo più alto all’industria del falso:  bruciati 8 miliardi l’anno e 130 mila posti di lavoro
 Luigi Giamundo: Servono tutor d’azienda e più controlli a valle

L’Italia è il Paese europeo che paga il prezzo più alto al mercato del falso con più di 7 miliardi di euro all’anno di mancate vendite e circa 64 mila posti di lavoro bruciati. E’ il valore di una vera e propria “manovra finanziaria” se si considera che questi numeri si riferiscono al solo circuito abbigliamento-calzature, cosmetici, articoli sportivi, borse, giocattoli e gioielleria. A scattare questa drammatica foto sono gli analisti dell’European Union Intellectual Property Office nel Rapporto Annuale (luglio 2016). Se a questi dati si somma anche la contraffazione alimentare, che in Italia vale da sola 1 miliardo di euro (fonte Federalimentare), la falsa meccanica e la pirateria audio/video, si stima che i danni causati dal falso all’economia italiana si aggirino intorno agli 8 miliardi di euro e impediscano la nascita di oltre 130mila nuovi posti di lavoro.

Ma oltre ai costi economici, la contraffazione porta con sé anche enormi costi sociali: frode, lavoro nero, sfruttamento minorile, danni alla salute, scarsa sicurezza e poca qualità. E’ la denuncia che emerge dal convegno “Il Vero e il Falso. Scenari e proposte per combattere la contraffazione”, svoltosi oggi venerdì 17 marzo presso la Sala del Capitolo del Complesso Conventuale di San Domenico Maggiore di Napoli. Promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” l’incontro ha visto il confronto tra il mondo dell’impresa e quello istituzionale per tessere comuni strategie di prevenzione e contrasto contro un fenomeno che, in particolare nel Mezzogiorno, rende ancora più difficile la vita delle imprese che operano nel rispetto delle regole.
“E’ solo attraverso un dialogo continuo e fattivo tra le diverse istituzioni – afferma Luigi Giamundo, presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso – che diventa possibile dar luogo ad azioni che possano incidere contro chi fa concorrenza sleale e mette in pericolo la salute e il benessere di tutti. Questo è un territorio sano, animato da tantissime imprese che lavorano onestamente, e sono orgoglioso che proprio Napoli e la Campania si facciano portavoce di una battaglia anche culturale contro la contraffazione”.
All’incontro hanno partecipato Nino Daniele, Assessore al Turismo e alla Cultura Comune di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, Presidente Confindustria Campania, Ambrogio Prezioso, Presidente Unione Industriali Napoli, Luigi Giamundo, Presidente Associazione Museo del Vero e del Falso e Paolo Bastianello, Presidente Gruppo Tecnico “Made in” Confindustria, Gianluigi Borghero, Partner Jacobacci & Partners Mandatario Marchio Italiano e Comunitario, Serena Moretti, Responsabile Affari Legali Sistema Moda Italia, Gianni Russo, Presidente Unic-Lineapelle, Annarita Pilotti, Presidente Assocalzaturifici, Maurizio Marinella, Presidente Sezione Sistema Moda Unione Industriali Napoli, Fausto Zuccarelli, Procuratore Aggiunto Procura della Repubblica di Napoli, Maria Vittoria De Simone, Sostituto Procuratore Direzione Nazionale Antimafia, Paola Riccio, Direzione Generale per la lotta alla contraffazione UIBM e Lisa Ferrarini, Vice Presidente per l’Europa Confindustria.
A introdurre i lavori la pièce “Tutto quello che sto per dirvi è falso” dell’attrice Tiziana Di Masi che in un appassionante spettacolo multimediale ha alternato racconto e interazione con il pubblico denunciando le mille sfaccettature del business del falso.
Il convegno è stato anche l’occasione per chiudere la mostra didattica “Con i Giocattoli nun s’pazzea” promossa dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli. Concepito per sensibilizzare il pubblico ai valori della legalità e della sicurezza dei consumatori, a cominciare dalla salute dei più piccoli e allestito in continuità alla mostra “Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie” promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, il percorso didattico inaugurato lo scorso dicembre ha fatto registrare circa 10mila visite in 4 mesi. L’esposizione è stata arricchita da giochi interattivi basati su sistemi di intelligenza artificiale sviluppati ad hoc dal NAC – Laboratorio di Cognizione Naturale e Artificiale della Federico II di Napoli, grazie ai quali piccoli e grandi possono sfidarsi a riconoscere i giochi veri dai “pezzotti” e imparare le regole basilari per acquistare prodotti in tutta sicurezza.
Tutor d’azienda e più controlli a valle: due proposte concrete contro il falso

Nel corso del convegno sono state rilanciate due proposte che da tempo i promotori dell’Associazione “Museo del Vero e del Falso”, nata nel 2015 dalla volontà di alcuni imprenditori del sistema di Confindustria Campania, indicano come strumenti utili per contrastare il mercato del falso: il tutor d’azienda e il potenziamento dei controlli a valle.

Il “tutor o Garante d’azienda” consiste nella istituzione della figura di un socio o garante italiano senza il quale un extra-comunitario non possa avviare un’attività imprenditoriale in Italia.  Per poter garantire e proteggere i manufatti Made in Italy, sia in Italia che all’estero, è indispensabile che il marchio “Made in Italy” debba essere apposto solo su quei prodotti realizzati in Italia ma da un’azienda regolare e tracciabile, mentre spesso si assiste al fenomeno di imprese “mordi e fuggi”, attività che sfuggono a ogni controllo. A garanzia di tale rispetto si propone l’istituzione di un tutor, ovvero di un referente italiano da comunicare all’atto in cui l’impresa straniera viene conosciuta alla P.A., ponendosi tale figura come interfaccia e garante della legalità.
Un’altra proposta è quella relativa al rafforzamento dei controlli a valle, ovvero l’estensione degli strumenti previsti in materia di anticontraffazione marchi e segni distintivi anche alle azioni di contrabbando e falsificazione composizione prodotti. Si propone di estendere gli strumenti normativi anticontraffazione previsti dalla legge 23 luglio 2009 n.99 (sequestro preventivo) anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.

 

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