Secondo l’Employment outlook 2015 dell’Ocse, pubblicato il 9 luglio, dopo essere stato stabile nel 2013, il salario medio in Italia è aumentato nel 2014 dello 0,8% (dato annualizzato), arrivando a 34.744 dollari. Il salario medio è però diminuito dello 0,4% rispetto al 2007, ultimo anno prima dell’esplosione della crisi. Nei sette anni precedenti, dal 2000 al 2007, il salario medio era invece aumentato dello 0,5%.
Nonostante l’incremento, l’italia conferma nel 2014 la 20esima posizione tra i 34 paesi Ocse per salari reali e resta al di sotto della media Ocse e di tutti i maggiori paesi industrializzati, inclusa la spagna. In base al ‘rapporto annuale sull’occupazionè diffuso oggi dall’ocse, i salari medi reali annuali nella penisola nel 2014 sono stati pari a 35.442 dollari a parità di potere d’acquisto, in aumento dai 34.561 Dollari del 2013. In media nell’Ocse i salari reali sono stati pari lo scorso anno a 46.533 Euro. Il dato italiano è il più basso tra i big: anche in Spagna i salari sono più elevati, totalizzando in media 38.386 dollari. La Francia è a 40.917 Dollari e la Germania a 44.007. Al top gli Stati Uniti con 60.779 Dollari, seguiti dal Lussemburgo con 60.607. Il costo unitario del lavoro in italia è aumentato dell’1,2% nel 2014 contro il calo medio dello 0,1% Ocse.
Dall’organizzazione, è arrivato un nuovo allarme sulla disoccupazione giovanile, aumentata di 2,7 punti rispetto al 2014, arrivando a quota 42,7%, percentuale quasi raddoppiata rispetto al 2006, quando si fermava al 20,4%. Inoltre, rileva l’Ocse, continua a crescere in Italia la percentuale di lavoratori under 25 con contratti precari, passata dal 52,7% del 2013 al 56% nel 2014. La percentuale è aumentata di quasi 14 punti percentuali dal 2007 (42,2%) e di quasi 30 punti dal 2000 (26,6%).
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